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Attività fisica negli anziani, un «must» per mantenersi in forma

Ne deriva una serie di benefici per l’organismo. Consigli? Bandire lunghi periodi di sedentarietà e preferire passeggiate all’uso dei mezzi privati

Attività fisica negli anziani, un «must» per mantenersi in forma
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Cari anziani, per mantenersi in forma non c’è niente di meglio che praticare attività fisica. Lasciamo da parte pigrizia, stanchezza o scarsa propensione al movimento: si tratta di una pratica fondamentale, indispensabile a qualsiasi età ma davvero determinante quando si superano i 65 anni. Iniziamo dal concetto di attività fisica: secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), con questa espressione si intende «qualunque movimento determinato dal sistema muscolo-scheletrico che si traduce in un dispendio energetico superiore a quello delle condizioni di riposo».

I dati dell’attività fisica negli anziani

Ma gli anziani italiani come si comportano? Sono attivi oppure sedentari? A rispondere a questa domanda è il sistema di sorveglianza dedicato alla popolazione con più di 65 anni. Si chiama Passi d’Argento ed ha indagato la natura dell’attività fisica in questa fascia d’età nel periodo che va dal 2016 al 2019. Per «misurarla» è stato utilizzato uno strumento validato a livello internazionale e specifico per la  popolazione anziana, che considera tutti i tipi di attività comunemente svolte da persone di questa età, dalle attività di svago e sportive (strutturate e non) alle attività casalinghe (dai lavori domestici, giardinaggio, cura dell’orto, fino al prendersi cura di altre persone), fino a eventuali attività lavorative non sedentarie.

Che cosa è emerso?

Il 33% del campione intervistato raggiunge livelli di attività fisica raccomandati, il 27% svolge qualche forma di attività senza raggiungere tali livelli e viene definito «parzialmente attivo», mentre il 40% risulta completamente sedentario. Si conferma che la quota di sedentari cresce al crescere dell’età, raggiungendo il 64% dopo gli 85 anni. Inoltre è maggiore fra le donne (43% contro il 37% degli uomini), tra coloro che hanno molte difficoltà economiche (48% contro il 35% di chi riferisce di non avere difficoltà economiche) o un basso livello di istruzione (46% contro 35%) ed è maggiore fra chi vive solo (46% contro 38%).

I benefici

L’invito è dunque, per chi ne ha la possibilità, a muoversi e a mantenersi attivo. Perché l’attività fisica negli anziani genera diversi benefici anche per chi si trova in età avanzata, conferendo persino una sensazione di benessere generale. Per esempio aiuta a conservare la capacità di svolgere le normali occupazioni della vita quotidiana e quindi l’autosufficienza, ma allo stesso tempo favorisce la partecipazione e l’integrazione sociale. Si tratta di una pratica importante, soprattutto per anziani con scarsa mobilità, per mantenere la massa muscolare ed un buon equilibrio, prevenendo le cadute. Produce un effetto positivo sulla funzione immunitaria, riduce il rischio di infezioni delle vie aeree, preserva la struttura e la funzione cerebrale favorendo il mantenimento della plasticità neuronale, protegge il sistema nervoso da eventuali danni derivanti dall'esposizione a stress, può prevenire o ritardare l’insorgenza di patologie croniche legate all’invecchiamento e facilitare i percorsi di riabilitazione.

Quanto e come muoversi

Ora non resta che capire come e quanto muoversi. Secondo l’OMS serve rispettare delle indicazioni molto chiare. Gli over 65 dovrebbero svolgere almeno 150 minuti alla settimana di attività fisica aerobica di moderata intensità. Oppure almeno 75 minuti di attività fisica aerobica a intensità vigorosa ogni settimana. Oppure una combinazione equivalente di attività con intensità moderata e vigorosa. Chiariamo meglio il concetto. Con attività di moderata intensità si intende un dispendio energetico superiore a quello a riposo, consentendo solitamente di poter parlare agevolmente ma non cantare (marcia a passo sostenuto). Con intensità vigorosa ci si riferisce invece un dispendio energetico più elevato. A tale intensità normalmente diventa più difficoltoso conversare, tanto da non riuscire a pronunciare che poche parole prima di riprendere fiato. Un esempio di tale forma di attività fisica è quello della corsa a ritmo lento (jogging).

Indicazioni pratiche

Quindi come tradurre tutto questa splendida teoria? Beh, per esempio preferendo lunghe passeggiate a passo sostenuto all’uso di mezzi di trasporto privati. Anche attraverso le normali occupazioni della vita quotidiana (acquisti, pulizie e preparazione dei pasti) si può mantenere un adeguato livello di attività. E piccole dosi di attività fisica sono preferibili a nessuna. Fondamentale ridurre i lunghi periodi di sedentarietà (stare troppo seduti a guardare la televisione), poiché potrebbero costituire un fattore di rischio a sé per la salute, a prescindere da quanta attività si pratichi in generale.

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