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Giornata mondiale della prematurità

Si è celebrata il 17 novembre: in Italia sono oltre 30mila i bambini che nascono prematuri

Giornata mondiale della prematurità
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La Giornata mondiale della prematurità si è celebrata il 17 novembre. Sono più di 30.000 i bambini che ogni anno nascono prematuri nel nostro paese. Grazie ai progressi della medicina e alle cure del nostro Servizio Sanitario Nazionale sempre più spesso si riescono a superare tutte le difficoltà. Il World Prematurity day è stata una manifestazione globale, celebrata in più di 60 paesi. Dal 2011 ha come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della prematurità e della malattia nei neonati, per dare voce alle famiglie dei piccoli pazienti.

Giornata mondiale della prematurità e l’Italia

In Italia nascono ogni anno oltre 30.000 prematuri (il 7% del totale). Si tratta di bambini che vengono al mondo prima della 37a settimana di età gestazionale (Fonte CeDAP 2017), dato che non sembra essersi modificato significativamente ad eccezione delle donne in gravidanza che hanno contratto il Sars-Cov-2, in cui la prematurità ha avuto un’impennata, con il 19.7% di nascite pretermine, come è emerso dal Registro nazionale Covid-19 istituito dalla Società Italiana di Neonatologia (dati al 27 luglio 2020). Quest'anno per celebrare la Giornata la SIN - Società Italiana di Neonatologia, insieme a Vivere Onlus coordinamento delle Associazioni dei genitori, ha previsto varie iniziative volte a sensibilizzare e accrescere la consapevolezza sul problema delle nascite premature.

Zero separation

Attenzione al concetto di "Zero separation": i genitori dei neonati prematuri non sono visitatori, ma parte integrante della cura. Sostenere la vicinanza dei genitori al neonato significa riconoscerne il ruolo non di visitatori, ma di capacità curante. Con un coinvolgimento precoce della famiglia si rafforzano quelle connessioni emotive fondamentali per lo sviluppo neuro cognitivo del bambino. E si determinano effetti positivi sull’esito della salute neuro-comportamentale a distanza. Il contatto pelle a pelle e l’allattamento al seno sono momenti essenziali per un sano sviluppo del neonato e per questo ogni bambino ha il diritto di beneficiare sempre della presenza dei genitori. Occorre pertanto sostenere il più possibile la cosiddetta “Zero separation”, cioè garantire la vicinanza genitori-neonato, anche nel difficile periodo che stiamo vivendo.

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