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Settembre d’Oro, che cos’è e perché è importante

Si tratta del mese internazionale di sensibilizzazione sul cancro pediatrico

Settembre d’Oro, che cos’è e perché è importante
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Che cos'è il Settembre d'Oro? Come ogni anno questo mese, in tutto il mondo, è dedicato al sostegno dell’emato-oncologia pediatrica con “Chilhood Cancer Awareness Month”. E’ un’iniziativa promossa da Childhood Cancer International, la più estesa rete di associazioni di genitori e parenti di bambini e ragazzi malati presente nei cinque continenti. Nata per “accendere” l’attenzione del grande pubblico e delle Istituzioni sull’impatto del cancro su bambini e adolescenti e le loro famiglie e manifestare apertamente attenzione alla causa dell’oncoematologia pediatrica.

Il Settembre d’Oro in Italia

Le iniziative italiane di sensibilizzazione e prevenzione in occasione del Settembre d’Oro sono a cura della federazione di genitori FIAGOP. Nella settimana dal 21 al 27 settembre ha invitato ad aderire alla campagna  Accendi d’Oro, accendi la speranza, realizzata in collaborazione con decine di associazioni di genitori attive a livello locale. Come ogni edizione la campagna “Accendi d’Oro, accendi la speranza” FIAGOP vuole essere l’occasione per approfondire e puntare l’attenzione su un argomento specifico. Quest’anno la federazione affronta il tema dei “Fratelli e sorelle d’ombra, i siblings in oncoematologia pediatrica”. Nel corso della settimana si sono svolte molte attività per i bambini e gli adolescenti in cura, organizzate dai volontari delle associazioni, in collaborazione e d’intesa con il personale dei reparti e presso le case d’accoglienza.

I numeri del problema

Il cancro infantile è un problema di salute pubblica e rappresenta la prima causa di morte tra le malattie non trasmissibili. Una malattia che, nonostante i progressi della ricerca clinica degli ultimi decenni, fa ancora molto paura. Si manifesta in oltre sessanta differenti forme, tra tipi e sottotipi.
Sono circa 700 i nuovi casi diagnosticati in tutto il mondo ogni giorno. In Europa, 35.000 casi ogni anno. In Italia, circa 2.400. Di questi, il 20% dei bambini e dei ragazzi colpiti non supererà la malattia. In tutta Europa ogni anno sono circa 6.000 i bambini ed i ragazzi che muoiono. Non esistono cure disponibili per guarire un bambino ammalato su cinque. In molti casi la tossicità delle terapie somministrate lascerà sui giovani pazienti pesanti conseguenze fisiche e psicologiche nel medio e lungo termine.

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